DI QUI PASSO’ FRANCESCO

(Sesto Cammino proposto dall’ Associazione Scout Valcinghiana di Formigine)

Ancora oggi dal “sasso spicco” , proprio come quando San Francesco si fermava qui in preghiera, l’acqua scende sussurrando, cantando, fresca, nuova … a rinnovare il cuore e a lodare Dio.

In questi luoghi, lungo questi sentieri sembra che il tempo si sia fermato, sembra tutto come allora, sembra di spiare i passi del Poverello di Assisi nascosti dietro faggi secolari, o sulle rive di freschi ruscelli, o mascherati nelle pieghe delle rocce  scavate dal tempo.

“Ogni  uomo semplice porta in cuore un sogno …” e il nostro sogno era quello di ripercorrere la strada di San Francesco.  Sei anni fa, il primo cammino terminò a Camaldoli, quest’anno si è voluto ripartire da quei luoghi, per passare dal santuario della Verna  fino  a Sansepolcro, sul  percorso tracciato dalla mitica Angela Seracchioli nella guida “Da qui passo Francesco”.

Un cammino lungo i sentieri di nostra sorella madre terra, tra faggete imponenti  e profumate pinete  che conducono a grotte e anfratti  in cui il Santo amava rifugiarsi per stare con Dio, per pregare, per ascoltare.

Stare dentro la terra, dormire sulla nuda roccia, lo faceva sentire creatura del Signore, lo faceva sentire parte vera di quella natura che tanto amava.

San Francesco camminava a piedi o andava a dorso di mulo lungo queste antiche vie dell’Appennino senza temere il freddo, la pioggia, la fatica, i briganti o le bestie feroci, ma sentendosi piuttosto loro fratello.

Sulle orme del Santo, i nostri passi ci hanno fatto riscoprire il valore dell’essenzialità e del sacrificio, l’attenzione alle piccole cose come strumento di lode a Dio. Pur nella fatica  del cammmino è stato facile accorgersi della bellezza del creato e della gioia di pregare insieme.

Per limiti di tempo abbiamo percorso solo la prima parte del cammino “Di qui Passo Francesco”, ma ciò è bastato per portare nello zaino quanto di speciale racchiude questo sentiero.

In primis, la maestosa semplicità del Santuario di La Verna,  con tutta l’emozione che ogni suo luogo rievoca, in particolare la Cappella delle Stimmate e  il “sasso spicco”. 

Da qui superato lo sperone del  Monte Penna, passando tra boschi e splendidi prati si  è arrivati al Tevere nelle città di  Pieve Santo Stefano. Paese natale di Amintore Fanfani e che, come Formigine, è stato completamente distrutto nell’ultima guerra. Oggi affascina in particolare il Museo del Diario, dove si raccolgono, e si mostrano anche in forma multimediale,  i racconti e la vita di tantissime persone in uno spaccato emozionante che dal passato parla direttamente al nostro presente.

L’Eremo di Cerbaiolo sperduto tra le colline, primo e più antico luogo di fede monastica, ci ha accompagnato dominando il nostro cammino, che tra mucche al pascolo e cavalli, ci ha portato fino al posto tappa del Passo di Viamaggio.

Scavallato il Monte Verde, e costeggiata l’Alpe della Luna, la Cappella del Beato Ranieri, protettore dei neonati,  piccolo oratorio nella sperduta località di “Montagna”, ci ha invitato alla preghiera prima di ripartire, in un susseguirsi di sentieri e carrareccie ,  per la lunga e impegnativa camminata verso  il Convento di Montecasale.

In questo luogo particolarmente amato e frequentato dal Santo di Assisi, il confratello Fra’ Andrea ci ha accolto con spontaneità e profonda fede mettendo in luce quello spirito di dedizione ai fratelli tipico dei francescani. L’eremo è un vero gioiello medievale, con il piccolo chiostro, la vista sulla valle e in particolare la statua  lignea della Madonna della Grazia,  che San Francesco stesso portò in questo luogo e, come allora, ancora oggi è oggetto di profonda venerazione e dispensatrice di benedizione.

Il nostro cammino si è concluso a Sansepolcro. Una città davvero speciale, fondata da due santi di ritorno dalle crociate, arricchita da opere d’arte uniche  di Della Robbia, Il Perugino e Piero della Francesca. Ricordiamo però per intensità di emozione,  il crocifisso ligneo del “Volto Santo” nella chiesa Cattedrale che, antichissimo,  ci ricorda con i suoi lineamenti  insoliti la radice della nostra fede e la forza che origina sempre dal messaggio di salvezza della Buona Novella.

p.s.   L’associazione Scout Valcinghiana è costituita da un gruppo aperto di capi scout, genitori, amici, che hanno come obiettivo lo sviluppo e la diffusione del metodo scout e che, allo scopo, organizzano in diverse fasi dell’anno momenti di cammino, preghiera, servizio, lavoro.  L’associazione gestisce la Base Scout Valcinghiana a Frassineti di Pavullo (www.basescoutvalcinghiana.org

Formigine 24.08.2014

Marina Gambari   Giuliana Rebottini  Paolo Bigliardi

 

 

 

 

 

 

 

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